Domenico Zizzi
Il pugliese Domenico Zizzi è cresciuto a stretto contatto con la tradizione pugliese delle bande. Dopo aver conseguito il diploma in Bassotuba prsesso il Conservatorio Cimarosa di Avellino, è stato insignito del Premio Yamaha Italia come migliore solista tra gli ottoni laureati in Italia. Ha poi proseguito la sua formazione nell’ambito della musica orchestrale e in didattica musicale. Si è esibito con diverse orchestre tra cui quella del Maggio Musicale Fiorentino. Attualmente risiede a Basilea. La sua attività in quanto presidente della Federazione delle bande pugliesi ci ha indotti a contattarlo visto il nostro intento di favorire scambi tra la leventinese Banda Punt Sort, che si è esibita in tutte e tre le edizioni del nostro Festival, e altre bande. Di grande interesse è stato per noi il suo confrontarsi con tema della migrazione: la situazione della Puglia, sia come luogo di sbarco, di soggiorno temporaneo o duraturo che comporta processi di interscambio culturale, sia come luogo di partenza di persone del luogo ma anche di immigrati, presenta analogie con la realtà della nostra periferia alpina. Al nostro Festival presenterà un progetto in gestazione da tempo intitolato „Ulisse“, una suite scritta da compositori contemporanei e inframmezzata da estratti dall’“Ulisse“ di James Joyce. Domenico Zizzi (tuba) suona come solista nel Quartetto di fiati DIONISO-Satoko Tsujimoto (clarinetto) , Megan Mc Bride (corno), Orsolya Juhasz (fagotto), Lello Narcisi (flauto), un attore/attrice ticinese (voce). Zizzi terrà inoltre una masterclass di tuba per i musicisti della Banda Punt Sort (Filarmoniche di Airolo e Piotta riunite) e intende approfondire la collaborazione con un futuro scambio con la Banda di Cisternino.
Hilaria Kramer
Nata nel 1967, la musicista turgoviese residente da molti anni in Ticino si è diplomata alla Jazz School di San Gallo ed è una trombettista jazz di rinomanza internazionale che ha collaborato con molti musicisti di fama tra cui Steve Lacy, Gianluigi Trovesi, Joe Henderson, Chet Baker, David Murray. Attualmente è impegnata con il suo Quartetto „La Suite“ che si avvale del percussionista Daniel Humair, formazione che recentemente ha partecipato al Festival Jazz di Willisau. Si esibisce inoltre con il Quartetto F4 insieme alla sassofonista Co Streiff conosciuta durante gli studi a San Gallo. Hilaria Kramer ha ottenuto un grande successo come solista accanto a Gianluigi Trovesi nella brillante esecuzione del concerto „Ricercar Gottardo“, il pezzo forte dell’edizione 2012 del nostro Festival. Dato che da un paio di anni risiede e lavora temporaneamente anche in Portogallo, le abbiamo dato l’incarico di comporre per noi un pezzo ispirato a questo Paese come omaggio alla folta comunità portoghese dell’Alta Leventina tradizionalmente attiva nella ristorazione e nell’agricoltura. Kramer ha già manifestato il suo interesse per la musica delle coste atlantiche con il CD „do Luar“. Ora ha fondato un nuovo trio con due eccellenti musicisti portoghesi. Insieme intraprenderanno un viaggio musicale basato sull’improvvisazione partendo dal fado e dalla musica popolare portoghese per andare a incontrare tracce di musica popolare svizzera. Questo progetto si chiamerà „Sopa de pedra“, allusione a una fiaba tradizionale portoghese nella quale dei poveri viandanti riescono a convincere i residenti un po’ meno poveri di loro a metter qualche buon ingrediente nella minestra di pietre prevista per il pasto comune rendendola nutriente e gustosa. I due musicisti portoghesi sono il violoncellista Miguel Mira e il contrabbassista Joao Madeira. Miguel Mira, pittore e architetto nato nel 1958, ha studiato chitarra portoghese presso l’Academia dos amadores de musica di Lisbona. A fine anni 70 si è dato al jazz prendendo lezioni dal famoso contrabbassista Ze Eduardo. Presto si dedica anche al violoncello con il quale percorre una carriera internazionale. Joao Madeira, nato nel 1976, ha iniziato la sua formazione di contrabbassista a 12 anni presso il Conservatorio di Lisbona. E’ molto presente sulla scena portoghese e internazionale e suona in stili diversi. Su incarico del Patrimonio mondiale UNESCO die beni immateriali sta conducendo una ricerca sulle origini del fado.
Srdjan Vukasinovic/Taylan Arikan
Srdjan Vukasinovic è nato nel 1983 a Petrovac, in Serbia, da una famiglia molto musicale e continua la tradizione di famiglia in terza generazione quale musicista professionista. Oggi vive a Winterthur ma in estate va sempre ancora in tournée nel suo Paese d’origine con il complessino jazz di famiglia. Si è formato come fisarmonicista presso il Conservatorio di Bratislava, in Slovacchia, e alla Hochschule der Künste a Zurigo dove ha conseguito il diploma di concertista con lode. Ha collaborato con personalità come Hugo Noth, Theodolo Anzellotti e Friedrich Lips e ha eseguito pezzi contemporanei per fisarmonica in prima esecuzione mondiale con formazioni come il Collegium Novum. Si è inoltre impegnato attivamente nella costruzione di un prototipo di fisarmonica che possiede 24 note per ottava in un intervallo di ¼ di tono. Taylan Arikan è nato in Anatolia e cresciuto a Istanbul. A 16 anni ha cominciato a suonare la baglama, uno strumento a corde tradizionale, esibendosi durante degli sposalizi. Piû tardi, in Svizzera, ha cominciato da autodidatta a suonare la chitarra e a cantare. Soltanto durante la preparazione all’esame d’ammissione al Conservatorio di Zurigo è entrato in contatto con la musica classica. Suoi insegnanti sono stati Matthias Steinauer (composizione) e Carlo Filaffero e Theodor Kapilidis (chitarra jazz). Oggi vive a Olten come musicista indipendente. Il nostro Festival invita il Duo „Meduoteran“ formato da questi due musicisti per rendere omaggio alla seconda grande comunità dell’Alta Levgentina, quella balcanica e turca giunta in valle orriginariamente per lavorare nell’industria metallurgica. Il fatto che questi due musicisti appartengano a due popoli diversi con un passato marcato talora da forti contrasti non è scontato e dimostra la loro volontà di incontrarsi per abbattere le barriere. Base della loro musica sono le rispettive tradizioni etniche ma anche forme espressive moderne con un fondamento fortemente poliritmico.
Joy Frempong
Nata nel Ghana da padre ghanese e madre svizzera, Joy Frempong è giunta in Svizzera a 6 anni. A partire dal 2000 ha studiato canto presso la Swiss Jazz School di Berna e pedagogia alla Hochschule für Musik und Theater. Dal 2006 è attiva come cantante in diversi progetti che si profilano per la loro voglia di sperimentare come la formazione Lauschangriff con Flo Stoffner e altri artisti o come il noto Trio hardcore Koch-Schütz-Studer. Nel frattempo Frempong ha allargato il suo campo d’azione introducendo vari strumenti elettronici e la compilation e produce una musica piena di poesia e umorismo che si può ascoltare nei suoi due CD „First Box than Walk“ e „Kokokyinaka“. Al Festival di quest’anno Joy Frempong (voce, strumenti elettronici) rappresenta una corrente musicale che riflette la comunicazione senza confini e le condizioni lavorative del mondo globalizzato. Con la sua biografia che va oltre i confini e col suo modo scanzonato di trattare il tema dell’identità essa incarna una nuova immagine di sè in riferimento al fenomeno della migrazione. Si esibirà col compositore di musiche da film e percussionista Marcel Blatti che l’accompagnerà mascherato da Lleluja-Ha.
Duo Schaerer/Niggli Lucas
Niggli ha, come Frempong, radici in Africa: è infatti nato nel Camerun nel 1968. In Svizzera è arrivato già da bambino e oggi vive con la sua famiglia a Uster. Ben presto ha scoperto il suo amore per gli strumenti a percussione, ha lavorato in diverse formazioni sperimentali di new jazz e si è perfezionato sotto l’esperta guida del grande percussionista jazz svizzero Pierre Favre. Niggli gode di fama internazionale e collabora con molti musicisti famosi. E`molto attivo sulla scena del jazz svizzero e della musica sperimentale e ha fondato numerosi gruppi fra cui il Kieloor Entartet, lo Zoom, il Trio con Jacques Demierre e Barry Guy, e il Duo con Xu Fengxia. Da menzionare è la tournée insieme al quartetto di percussioni Beat Bag Bohemia con i percussionisti africani Kesivan Naidoo e Rolando Lamussene e con lo svizzero Conradin Zumthor. Andreas Schaerer, nato a Visp nel 1976, ha trascorso l’infanzia e la giovinezza nelle Alpi a curare le pecore prima di iscriversi alla scuola magistrale. Prima di intraprendere lunghi viaggi all’estero ha cominciato a sperimentare nel campo dei radiodrammi e come chitarrista. Nel 2000 inizia lo studio del canto alla Hochschule der Künste di Berna e anche improvvisazione sotto la guida di Andy Schaerer. Nel 2007 ha fondato con Marc Stücki e Benedikt Riesing la Berner Jazzwerkstatt pensata come punto d’incontro per musicisti e compositori di indirizzi stilistici e provenienza geografica diversi. Schärer si è esibito con successo in gruppi punk, hip hop e con progetti di musica libera suonando tra l’altro con Bobby Mc Ferrin. Il suo sestetto „Hildegard lernt fliegen“ ha ricevuto nel 2008 il Jazzpreis della Banca Cantonale di Zurigo e viene sostenuto da Pro Helvetia. Il Duo Schärer-Niggli è nato nel 2013 e il primo concerto ha raccolto recensioni entusiaste. Nel nostro Festival va a inserirsi nella linea di Frempong: una musica che si nutre di uno scambio internazionale e si rivolge al pubblico più giovane.
Danilo Boggini
Suona la fisarmonica e il pianoforte e come compositore e arrangiatore opera in Ticino e Norditalia. Ha concluso i suoi studi di lettere con una tesi sul poeta Ottavio Rinuccini e la poesia scritta per la musica. E`docente di italiano al Liceo cantonale di Bellinzona. Boggini ha suonato con numerosi musicisti jazz (da Sandro di Pisa a Pierluigi Ferrari ad Alberto Guareschi) e fondato gruppi che esplorano le frontiere tra musica tradizionale e jazz o riattualizzano idiomi jazz del passato (Accordeon Project, Swing Power, per citare solo i più noti). Ha pure composto per progetti teatrali e serie televisive musicando tra l’altro „L’anno della valanga“ di Giovanni Orelli nel 2012. E`questa composizione così suggestiva e ricca di sensibilità che ci ha indotti a invitarlo al nostro Festival di quest’anno in duo con Sarah Albertoni. Albertoni, nata a Bellinzona, ha studiato clarinetto classico e clarinetto basso presso il Conservatorio di Zurigo-Winterthur. Suona in varie formazioni e orchestre di musica da camera (tra cui la Kammerorchester Basel e i Winterthurer Symphoniker) e si è distinta anche con interpretazioni di compositori contemporanei. Oltre all’attività concertistica insegna clarinetto in varie scuole di musica ticinesi.
Mauro Dassié
Chitarrista e compositore, è nato a Rodi nel 1976 e vive a Semione. Ha studiato chitarra jazz e composizione presso la Swiss Jazz School di Berna. Afferma di trarre ispirazione precipuamente da Jimmy Hendrix, Frank Zappa e Ralph Towner, ma si è confrontato sempre più anche con la musica per chitarra classica. Mauro Dassié è docente presso la SMUS, Scuola di musica moderna, di Lugano. Col tempo è pervenuto a un linguaggio musicale molto personale che incanta il pubblico invitandolo a viaggi immaginari. Ad Airolo abbiamo potuto ascoltarlo già durante il Festival del 2007 in trio con Marco Santilli e Giordano Muto. Al Festival di quest’anno presenterà in veste di solista la prima esecuzione della sua „Frameworks Suite“ che gli darà l’occasione di sondare le potenzialità elettroniche della sua chitarra ispirandosi all’atmosfera delle fotografie della mostra.