Festival 21-24 agosto

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Airolo è in transizione. Nuove prospettive per una migliore qualità di vita in Leventina 


Con l’apertura dell’Alptransit – la galleria di base del San Gottardo – ci avviciniamo a un cambiamento epocale. La regione sarà più vivibile grazie alla riduzione del transito di treni merci e, con l’applicazione delle dovute misure, anche dei veicoli pesanti sull’autostrada. L’Alta Leventina potrà essere meglio promossa come luogo da scegliere per viverci e lavorare. Ma non basta constatare, è urgente anche sviluppare una riflessione articolata e formulare proposte concrete: potenziare i trasporti pubblici, in particolare i collegamenti ferroviari TILO; mantenere i servizi socio-sanitari; valorizzare ulteriormente il paesaggio e gli spazi pubblici dei piccoli paesi, migliorare le offerte turistiche, diventare attrattivi per nuove attività di servizio, grazie anche al telelavoro, e produttive, legate al territorio e alle sue competenze. 


Alla sua quarta edizione “Airolo in transizione” apre uno spazio di riflessione sulla storia e sul futuro dell’alta valle. Una terra di arrivi e di partenze, ma anche di soggiorni brevi o lunghi, talvolta quale inizio di nuove filiere generazionali. Con la costruzione delle gallerie e delle dighe idroelettriche sono venuti e rimasti molti italiani, con le attività militari e gli impieghi in ferrovia gli svizzero-tedeschi, per le industrie metallurgiche turchi e jugoslavi, per l’agricoltura e la gastronomia spagnoli e portoghesi. Vi è urgenza ora di un dibattito sulla molteplicità culturale della regione e sulla disponibilità di chi vi risiede a guardare a un futuro di accoglienza. 


Durante il festival si esploreranno i motivi per vivere in valle al giorno d’oggi (dibattito pubblico) e si attirerà l’attenzione su un nuovo fenomeno demografico silenzioso e visibile solo agli occhi più attenti. Parliamo di quelle persone che hanno deciso di venire a vivere in montagna: per loro e con loro sarà necessario definire le politiche che favoriscono questi nuovi insediamenti. Intanto continua l’impegno di “Airolo in transizione” per realizzare interventi di riqualifica degli spazi pubblici con attività mirate (vetrina, film, workshops). 


Il programma di musica contemporanea riflette la molteplicità in vari modi. Proposte che scaturiscono da culture musicali diverse: musica di composizione accademica la prima serata; di estrazione jazz/nuova musica popolare/improvvisazione la seconda; musica free/funk, arricchita di elettronica la terza serata. Molteplicità di riferimenti storici ed etnici: si parte da una rappresentazione multimediale dedicata a Ulisse, personaggio mitico in cerca di nuove o vecchie sponde (Domenico Zizzi & quartetto Dioniso); si passa poi dall’est con un omaggio musicale dedicato alle culture balcanica e turca (Meduoteran) all’ovest con un omaggio a quella portoghese (Trio Hilaria Kramer); segue un doppio concerto di musicisti che rappresentano una generazione giovane, cresciuta in un mondo globalizzato e che integra influssi musicali di ogni continente (OY; Duo Niggli Schaerer); e si termina con due concerti di musicisti locali, testimoni dell’alto livello della produzione musicale autoctona (Duo Boggini Albertoni; Dassié solo). La partecipazione della Filarmonica Alta Leventina, nata dalla fusione delle bande di Airolo e Piotta, è oramai una tradizione e rispecchia il vivace scambio in atto fra musicisti professionisti e coloro che praticano la musica nel tempo libero quale arricchimento personale e quale apporto alla vita sociale della valle. Questa volta la 


Filarmonica si presenta con un originale “gir di paíss”, che parte dalle frazioni di montagna per arrivare nel borgo a fondovalle tutto in musica. 


Un “giro del paese” lo faranno anche i variopinti aquiloni costruiti dai partecipanti durante un workshop pomeridiano per giovani e adulti condotto dall’artista Iqbal Usain con l’appoggio del Gruppo Animazione Creativa. 


Il festival è inoltre lieto di ospitare il progetto della giovane fotografa Rachele Monti, che propone una mostra con ritratti di persone dell’alta valle, persone che qui sono nate o che vi sono giunte sull’arco degli anni, che sono partite per poi ritornarvi. Incroci di generazioni e di esperienze di vita fatte nelle scuole, sui campi sportivi o sul lavoro a forgiare un’identità sfaccettata. 


Un festival con tanti eventi e spettacoli per tutti – momenti di riflessione, di piacere e di festa. 


VI ASPETTIAMO ! 




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